La balconata di Osone

Sito su una rupe sovrastante l’abitato di Iselle, nel Comune di Trasquera, Osone (1005 m) rappresenta un’eccezione nell’ambito dell’Ovigo, essendo l’unica località che possa apparire come un vero e proprio paese, con abitazioni di una certa grandezza e una chiesa. Collegato al fondovalle da una bellissima mulattiera che si diparte dalla località Russia (668 m), è raggiungibile in circa un’ora di comodo cammino attraverso un bosco di latifoglie tra le quali spiccano aceri e frassini. Per la facilità e la brevità del percorso, l’escursione è adatta a famiglie con bambini, seppure con una certa abitudine a camminare in montagna. La discesa è prevista per lo stesso percorso in circa un’ora.

La visita a Osone offre l’opportunità di raffrontare due logiche opposte nella scelta di un luogo di insediamento. Le case della frazione, alcune delle quali risalenti al Medio Evo, sono infatti state volutamente costruite in posizione nascosta per non attirare l’attenzione di soldatesche, predoni o altri malintenzionati che si fossero trovati a percorrere la direttrice principale di collegamento con il Passo del Sempione. Al contrario, la chiesa della frazione, risalente al 1730, si trova in posizione panoramica tale da poter essere vista anche dal basso. La logica dell’età moderna, infatti, era ben diversa da quella medievale, poiché con la Controriforma gli edifici religiosi dovevano vedersi bene e apparire dominanti.

Secolare luogo di residenza, Osone presenta alcuni edifici di rilevante interesse architettonico. Sul portale di una casa, probabilmente appartenuta a un mercante, è visibile la data del 1583, mentre in un’altra è presente un fornetto in muratura con apertura di carico in un locale diverso da quello che doveva essere riscaldato, così da non far entrare il fumo in quest’ultimo. Al di sopra del fornetto, poi, c’è un’apertura nel soffitto munita di quattro lastre in pietra per veicolare il calore nel sottotetto favorendo così l’essicazione di alimenti e l’asciugatura di abiti.

Vi sono anche alcuni edifici in legno costruiti con la tecnica del tronco sovrapposto denominata blockbau. Come evidenziato dalla presenza di una macina in pietra, nella frazione si coltivava la segale ed era attivo un mulino alimentato con l’acqua del Rio Rovale, incanalata alcune centinaia di metri più in alto, nei pressi dell’Alpe Tenda. L’albero prevalente è il frassino, le cui fronde venivano utilizzate per integrare l’alimentazione del bestiame nei periodi caratterizzati da scarsità di foraggio. Ancora popolato da 11 famiglie nei primi anni del Novecento, Osone è stato abbandonato dall’ultimo abitante solo nel corso dell’ultimo decennio.

Iniziata nel 1730 e terminata 6 anni più tardi, la chiesetta della frazione risulta intonacata sulla facciata e sui lati visibili dal basso, così da far risaltare il suo colore bianco tra il verde degli alberi. L’aula ha pianta quadrata con volta a crociera unghiata e, unitamente al presbiterio poligonale, è molto ben conservata. Dietro l’altare spicca una grande tela del pittore vigezzino Giuseppe Maria Borgnis, mentre fra i quadri alle pareti si possono vedere alcuni ex voto di varia epoca. Oltre alla chiesa, a Osone è presenta una cappella seicentesca i cui dipinti sono però piuttosto rovinati.

L’importanza che Osone poteva avere è testimoniata dalla meticolosità con la quale è stata costruita la mulattiera d’accesso, il cui tracciato era già presente nelle mappe del Catasto di Maria Teresa d’Austria del 1722. L’incuria del tempo, infatti, ha portato alla luce le varie porzioni costruttive dell’opera, permettendo di osservarle in sezione.

A Osone è infine presente la casa in cui si era tenuta la riunione operativa dei partigiani garibaldini in vista dell’imminente azione di salvataggio della galleria del Sempione, opera che i nazisti intendevano danneggiare gravemente con dell’esplosivo. La scelta dei partigiani era caduta su tale località in quanto sufficientemente nascosta per potersi riunire in sicurezza ma, nel contempo, abbastanza vicina al fondovalle per poterlo controllare dall’alto e raggiungere in poco tempo.

NOTE PRATICHE

Ritrovo : ore 9.00, presso il parcheggio di Iselle di Trasquera, sulla Statale n. 33 del Sempione, all’ingresso dell’abitato (200 metri prima della dogana italiana).

Durata : 5 ore (9.00-14.00)

Attrezzatura richiesta : abbigliamento e calzature da escursione, eventuali bastoncini, pranzo al sacco.

Presenza di acqua potabile : sì (alla partenza e presso la fontana di Osone).

Copertura telefonica : buona, ma con possibilità di trasferimento automatico sulla rete svizzera e conseguente applicazione di un tariffario diverso.

MOTIVI DI INTERESSE

L’escursione costituisce una piacevole camminata in un bosco ombreggiato, con arrivo in posizione panoramica e ampia vista sul gruppo del Cistella. Durante l’uscita vengono affrontate diverse questioni di tipo storico-antropologico, offrendo la possibilità di conoscere le logiche di vita in montagna dei secoli passati. Al centro della frazione c’è un grande prato nel quale i bambini possono giocare senza pericoli. Per dare meglio l’idea della vita di un tempo, l’osservazione dei manufatti ancora presenti viene integrata con racconti di eventi relativi alla lotta partigiana e al periodo del contrabbando, mostrando i luoghi in cui si sono svolti.

...e ancora

QUANDO

Ritrovo : ore 9.00 Durata del percorso : 5 ore (9.00-14.00)

DOVE

Ritrovo presso il parcheggio di Iselle di Trasquera, sulla Statale n. 33 del Sempione, all’ingresso dell’abitato (200 metri prima della dogana italiana)

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