DOVE
Ritrovo nel parcheggio a fianco dell’hotel Monte Leone (coordinate geografiche: 46.2461 N, 8.0246 E), ben riconoscibile per la sua forma circolare, situato a sinistra della strada per chi proviene dall’Italia, meno di un km prima del passo.
PERCORSO
L’itinerario ad anello qui proposto si snoda su comodo sentiero, con brevi tratti di strada asfaltata, tra brughiere e praterie alpine, attorno a 2000 metri di quota e senza dislivelli di rilievo. La prima parte si svolge in discesa, tra piante di epilobi (Epilobium angustifolium) e lo sfondo della spettacolare parete nord del Fletschhorn (3993 m), fino a raggiungere, dopo circa un km e mezzo, l’ospizio in stile tardogotico svizzero (con ben cinque piani, più due semi-interrati e altri due nella torretta sommitale) fatto costruire nel XVII secolo dal barone Kaspar Jodok Stockalper, il ricchissimo uomo d’affari che controllava i commerci tra Milano e i mercati d’oltralpe. Su alcune rocce montonate lungo l’itinerario, poco prima dell’Alpe Niwe si possono vedere le sue iniziali incise nel 1672, all’epoca in cui aveva fatto allargare e lastricare l’antica mulattiera, oggi chiamata Stockalperweg, che viene qui percorsa. La passeggiata costituisce una bella occasione per conoscere la personalità di questa importante figura storica e le vicende che hanno caratterizzato la sua vita.
Attraversato l’ampio pianoro di Gampisch che si estende sotto l’austero edificio, si attraversa il nucleo di case di Sicke e si imbocca il piacevole sentiero sinuoso che, costeggiando le rocce del versante orografico destro della valle, sale leggermente tra tane di marmotte e piccoli stagni popolati da rane e girini. Dopo circa un km si prende a sinistra una deviazione che presenta un centinaio di metri un po’ più scoscesi. Si giunge così al piccolo villaggio di Hopschu e, dopo pochi minuti, al suo lago, l’Hopschusee, caratterizzato da una spettacolare vegetazione di coltellacci natanti (Sparganium angustifolium) ed eriofori (Eriophorum angustifolium). Tra i vari insetti che si sviluppano su queste erbe acquatiche spiccano i dragoni alpini (Aeshna juncea), le grosse libellule dalle sfumature azzurrate che possono raggiungere gli 8 cm di lunghezza. Nei caldi fine settimana di piena estate, lo specchio d’acqua è meta di turisti che approfittano delle sue acque tiepide per fare una nuotata tra le alte vette che lo circondano.
Con rapida discesa, in pochi minuti si scende alla grande torbiera alta, una formazione di notevole importanza ambientale, le cui varie fasi di evoluzione vengono illustrate. L’ultima breve salita porta alla grande aquila di sasso, eretta dall’esercito svizzero negli anni ’40, dalla quale il panorama spazia a 360 gradi sulle varie zone circostanti il passo, proprio sopra l’ospizio fatto costruire da Napoleone nella prima parte del XIX secolo. Si ridiscende infine al parcheggio, che si raggiunge con un gradevole sentiero tra i prati.
Realizzato da: Printgrafica Pistone e Chimbo