La raccolta e conservazione dell’acqua
Il territorio ossolano è ricco di acqua che, convogliata nei suoi bellissimi torrenti, scende copiosa dalle montagne e confluisce nel fiume Toce dopo aver alimentato un ingente numero di fontane. Ci sono però molte aree che, pur offrendo pascoli adatti all’inalpamento, non beneficiano di corsi d’acqua. In tal senso, particolarmente indicativo risulta l’Ovigo di Varzo, i cui strati di gneiss presentano un angolo di inclinazione di circa 5-10 gradi degradante verso sud.
La legna
I boschi hanno rappresentato una risorsa importante per la popolazione ossolana nel corso dei secoli e sono stati a volte oggetto di attenzione da parte di imprese forestiere interessate a commercializzarne il legname. Nelle nostre zone, lo sfruttamento boschivo a fini mercantili è iniziato nella seconda metà del Medioevo, come è ben rilevabile dalla consultazione degli Statuti di quel tempo, per poi intensificarsi nell’Età Moderna.
I tetti ossolani
A causa della scistosità minore rispetto a quella osservabile in altre zone delle Alpi, gli gneiss ossolani si sfaldano in lastre di ragguardevole spessore. Il peso conseguentemente maggiore obbliga quindi ad adottare ben precise particolarità nella costruzione dei tetti.
Il carbone
In passato, il trasporto della legna a valle ha rappresentato l’ostacolo principale nello sfruttamento dei boschi. Ma l’uomo si è ben presto accorto che, trasformando la legna in carbone, il peso si riduceva del 75-80%
La calce
Anche se il suolo ossolano è prevalentemente di natura silicea, in diversi punti presenta affioramenti di roccia calcarea, il cui principale componente è la calcite. Per sfruttarne le caratteristiche, nei secoli passati sono state costruite delle fornaci per la calce, o calchere, ancora oggi ben visibili. Si tratta di una sorta di silos circolari, del diametro di qualche metro, con parete in pietra gneissica all’interno della quale ne veniva addossata una in roccia calcarea.
La canapa
La pianta della canapa è alta 3-4 metri ed è originaria dell’Asia, dove è conosciuta da millenni per le proprietà sedative, analgesiche e antiemetiche utilizzate nelle medicine tradizionali nel trattamento di dolori, reumatismi e asma grazie ai suoi effetti analgesico, antiemetico, broncodilatatore, spasmolitico e ipotensivo.
La pece
Nei secoli passati la fabbricazione della pece ha rappresentato un’attività importante in varie parti del nostro Paese, soprattutto nelle regioni del Sud. Anche nelle Alpi, però, era tutt’altro che sconosciuta.